Escrima-Arnis-Kali

Un consiglio

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  1. Club Ska '67
     
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    Cosa sapete delle arti marziali filippine? pro e contro?
    vorrei riprendere a fare arti marziali, ma siccome i soldi scarseggiano qui ho trovato corsi gratuiti solo di Aikido e di FMA..e in attesa di iniziare (possibilmente) a frequentare qualche dojo di Bujinkan vorrei rimettermi un po' in forma. consigli??
     
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  2. Old Breed
     
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    ti parlo un po a livello culturale su ciò che so. Poi se per pro e contro intendi se è valida o no, ti dico , molto dipende dalla persona, e forse va al di la di cosa uno pratica o no. Se intendi picchiare o essere forte su quell'aspetto, non posso che consigliarti la boxe o thai boxe agonistica o comunque con sparring.


    esiste una matrice comune nelle Arti Marziali dell'area un tempo chiamata Indocina, ovvero Filippine, Thailandia, Indonesia ecc. ...
    Esistono infatti famiglie che insegnano stili che incrociano il lavoro armato thalinadese (Krabi Krabong) con quello filippino (Kaliradman).
    La filosofia del Kali filippino, che è una arte marziale completa a 360 gradi, si può riassumere nel concetto di colpire.
    Da qui sì può intuire perchè il Maestro Dan Inosanto intuì il collegamento ideale tra i JKD concepts con i concetti dell'arte Filippina. Ma non andiamo OT.
    Il Kali insegna che è più forte la persona armata rispetto quella a mani nude, perciò l'insegnamento parte con doppio bastone, perchè l'uomo con due bastoni è più forte di quello con uno. Sono concetti che possono un pò spiazzare in occidente. Poi si passa al bastone singolo, al bastone e coltello, al coltello, alle mani nude.
    Il Kali a mani nude si può immaginare come una Muay Thai Boran, con in più un particolare lavoro sugli angoli, il simbolo del Kali è infatti il triangolo, che rappresenta lo schema di movimenti , generalmente a 45 gradi. A mani nude (Panatukan) si lavora con l'idea di avere dei bastoni o coltelli in mano, e si adoperano le demolizioni articolari (Dumok) , leve ecc. ... Non c'è una lotta a terra vera e propria, perchè il Kali non prende in considerazione il fatto di restare in terra a combattere, imposta una difesa e una uscita e certamente prevede di "finirci" , ma non intende restarci, non essendo uno sport da ring.
    Esiste poi la versione sportiva, dove ci si barda con casco e protezioni e si combatte con bastoni imbottiti (light contact) e bastoni normali (full contact) , esistono anche in USA, dove la legge lo consente, combattimenti in stile "Vale Tudo" praticati dai famosi Dog Brothers, che si pestano con protezioni ridicole e si rovinano di brutto, fino alla lotta in terra coi bastoni. Roba da Navy Seals o Spetnaz.
    In sintesi, il Kali a mio parere è l'arte marziale migliore che possa esistere, assieme alla Muay Thai Boran, cui si ritrovano grosse somiglianze , ci sono stili poi che incrociano il Silat , complicato sistema di lotta di derivazione indiana e oggi più che altro indonesiano.
    Come ogni cosa dipende molto chi la insegna, l'insegnamento può vertere più su certi aspetti rispetto altri, ma tieni anche conto che certe cose ovviamente si allenano come un gioco, e i maestri seri sono i primi a ribadire (Inosanto,Bob Breen ) che l'abilità di difesa con il coltello è relativa, perchè non viviamo nelle Filippine, perchè nasciamo in un sistema di leggi e costrizioni mentali a meno che non siamo dei militari scelti e addestrati... perciò su certe parti dell'arte marziale si fa uno studio culturale, ma nessuno si sogni di uscire per strada convinto di essere invulnerabile... .
    Che altro dire... il lavoro di bastoni è molto duro atleticamente, e richiede concentrazione (il bastone viaggia molto veloce... hehehe) e sembra così ma ti da un buon occhio, il lavoro a mani nude e di difesa personale ha dei lavori di sensibilità non facili (Ubad) , in genere presume una base di Boxe e di Kick, senza un minimo di incasso dei colpi , chiusura, difese e combinazioni risulta improbabile fare Boxe Filippina (altro sinonimo di Kali a mani nude).
    Purtroppo esistono palestre dove c'è gente che si mette a disegnare farfale in aria con i bastoni e a mani nude eseguire movimenti esotici senza una minima base puggilistica: quello significa fregare i soldi alla gente.
    Perchè la Boxe? I Filippini, da sempre molto nazionalisti, raccontano come la guardia moderna della boxe, derivi dall'incontro dei militari americani con i combattenti filippini, che adottavano appunto la guardia alta e chiusa con le armi in pugno, i pugni sono identici al lavoro occidentale, nessuna guardia stile karate o cose del genere, non so in effetti chi abbia influenzato chi, ma poco conta.Oltre a questo sono orgogliosi inventori del Bandana e del coltello Butterfly, del Nunchaku ecc .
    Queste arti marziali dell'indocina arrivarono nell'area con lo stanziarsi delle popolazioni degli Arii in epoca vedica, se non ricordo male, particate dai nobili, poi diffuse al popolo, sicuramente nascono anch'esse nel cuore della Cina.
    Restano famosi i combattimenti dei Filippini contro gli invasori Olandesi, dei veri e propri giganti in armatura, oppure contro le truppe imperiali Giapponesi nell'ultimo conflitto dove la leggenda vuole il guerrigliero filippino affrontare e sgominare l'unità di dieci giapponesi, da qui la guardia particolare a 360 gradi con amplia visuale...
    Altro aspetto: Magellano il conquistatore perse la vita ,e la testa nelle Filippine, dove affrontò un combattente filippino che lo ammazzò , nonstante fosse bardato in armatura occidentale contro il minuscolo isolano armato di una cosa simile al machete.Da qui l'utilizzo di un gergo misto allo spagnolo, deprecato da certi maestri filippini.Gli spagnoli affermano di aver influenzato loro i filippini, questi ultimi affermano il contrario, la vertià è che la logica del cavaliere spagnolo dell'epoca era molto diversa, con spade pesantissime e un armatura altrettanto robusta. Da qui il nome Arnis, Escrima,e tecniche com l'abbanico, redondo, istucada,mano obrera, mano viva,spada y daga,florete,payon,ecc ecc

    Oggi: la diffusione del kali è molto vasta negli Stati Uniti, presso le forze dell'ordine e i corpi speciali, per ovvi motivi, ma in genere in Occidente c'è una proliferazione di palestre , in genere che legano il kali al jkd, questo non sempre è un fattore positivo, perchè è un legame artificiale...

    Un paio di link :

    http://www.accademiamoros.it/Domus.ASP

    http://www.mangdirigmaitalia.org/

    Spero che abbia trovato qualche spunto di interesse. ;)
     
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  3. suskin
     
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    Con l' AIKIDO vai sul sicuro perchè è un' arte molto bella da praticare, e poi è molto efficace! Poi questo tipo di arti marziali ti aiutano a controllarti durante uno scontro!
     
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  4. Old Breed
     
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    certo anche l'Aikido è una bella arte marziale, caspita, se poi c'è la possibilità di seguire gratuitamente allora vacci. Le palestre di kali in genere sono un po care... ;)
     
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  5. Club Ska '67
     
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    Guarda, essendo in Giappone sarebbe da stupidi non praticare un'arte giapponese, solo che sullo Shotokan ho messo una pietra sopra, vorrei riprendere Shorinji Kempo ma le rette sono un po' alte.. In effetti il corso di Aikido è allettante, ma non è tenuto da un giapponese e questo mi crea un po' di riserve.. il tipo che insegna escrima invece è un filippino (che imparò l'arte dal nonno), che insegna giusto per passione, la domenica mattina in un parco (ho già avuto esperienze simili, ed è davvero una figata!). non so, avendo sempre fatto arti giapponesi (e qualcosa di cinese), mi interesserebbe vedere com'è l'impostazione delle FMA.
    in realtà ho scoperto che nel quartiere in cui vivo c'è il dojo di Yahara Sensei [http://muovitipiano.blog.lastampa.it/benessereealtro/2006/11/il_samurai_in_s.html], il maestro di karate di Mishima Yukio (sticazzi). bisogna vedere se mi accetta, essendo straniero.. :P

    riporto una sua citazione:
    ”Il mio pugno si era piantato nella sua bocca e c’era sangue dappertutto. Io misi il mio piede sul suo petto per estrarre la mia mano e quando andai al bagno per pulirmi trovai uno dei suoi denti ancora infilato nella mia nocca”.
    :D :D :D


    Ah, grazie per le informazioni!
     
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  6. Old Breed
     
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    ah vivi in Giappone, non avevo capito... ;)
    Vacci a trovarlo il filippino! ;)
     
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  7. edred
     
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    QUOTE (Old Breed @ 2/10/2007, 11:54)
    Il Kali insegna che è più forte la persona armata rispetto quella a mani nude, perciò l'insegnamento parte con doppio bastone, perchè l'uomo con due bastoni è più forte di quello con uno. Sono concetti che possono un pò spiazzare in occidente. Poi si passa al bastone singolo, al bastone e coltello, al coltello, alle mani nude.

    Mmmmm sbaglio o stò Kalì ha dimenticato le fionde , le cerbottane ,le cinte, i sanpietrini , le pistole, i boomerang , le stelline dei ninja .................................................... :D
    Scherzi a parte si vede che sei un appassionato, per quanto mi riguarda,se a Salerno ci fossero strutture serie ci proverei volentieri, il problema è che da me di "combattimento" in queste discipline non se ne vede , a me danno l'impressione come se fossero semplicemente business sfrutta fighetti .
     
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  8. Old Breed
     
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    eh si è vero con kali-jkd c'è un business pazzesco, un pò com'era per le arti giapponesi negli anni 70, essendo quasi le uniche spopolavano di brutto.
    Ma è un pò la differenza che passa da uno che insegna fit-boxe o cardio-kickboxing a uno che fa boxe e kick seriamente, o di certe scuole di karate o kung fu dove impari qualcosa di efficace a partire dal milionesimo dan hahahahah alla fine conviene sempre provare e farsi un idea.


     
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  9. xLokiTorinox
     
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    bellissima introduzione al Kali-Escrima.

    Solo un appunto su cui non condivido l'analisi:
    Quando arrivarono i conquistadores spagnoli esportarono assolutamente la loro arte di scherma chiamata "escrima".
    I sistemi non sono così differenti con quello del Kali moderno. Anzi, per studiare la scherma tradizionale europea è propedeutico avere un background di Kali come base di partenza.
    Facciamo un piccolo escursus storico per schiarirci le idee.

    Escrima è un termine longobardo che indica per l'appunto "scherma". Questo perché l'area italica fu da sempre patria dei migliori spadaccini.
    Il primo manuale di scherma però è inglese del 1300, manuale di carattere religioso (l'insegnante è un monaco) denominato I.33 Manual e custodito nell'armeria reale inglese. Prima del proliferare di Internet mi ero fatto spedire dalla Royal Armoury una copia fotostatica di suddetto manuale (si parla di 10 anni fa oramai) per studiarlo. In realtà il manuale è di "scherma e brocchiere", dove il brocchiere è un piccolo scudo utilizzato dai fanti dall'alto medioevo. Questo sistema schermistico è come dici tu Nico: spade pesanti, utilizzate più che altro per il taglio del "debole" della lama, ovvero la zona più prossima alla punta.
    Anzi, a essere precisi, più che pesanti (la "San Maurizio" custodita all'armeria reale di Torino, di cui ho la riproduzione, pesa 1.45 Kg) avevano il baricentro sfasato di circa 8 cm verso la punta. Come si suol dire "picchiavano in punta". Ne derivava una scherma di impatto, violenta, anche perché il grosso era riuscire a destreggiarsi tra grossi scudi a mandorla o circolari.
    Dopo il '300 la scherma cambia radicalmente: lo sviluppo tecnologico rende possibile la creazione di spade a stocco, leggere e adatte alla scherma di punta, necessaria per intrufolarsi nelle articolazioni delle armature a piastre sempre più massicciamente adottate.
    Nasce quindi una scherma differente, di precisione, in cui iniziano a valere le "misure", ovvero le distanze, perché dalla larga alla stretta il combattimento cambia radicalmente. Viene rimesso in piedi il sistema di combattimento del bastone, perché a corta distanza la spada è impugnata a raddoppio, per utilizzare le leve necessarie ad entrare tra le piastre.
    Del 1409 il più famoso manuale di scherma storica, il Flos Duellatorum di Fiore De' Liberi.
    Questo libro tratta, prima della scherma, di lotta a mani nude, coltello e bastone.
    E' oramai semplice da reperire anche da noi, consiglio di guardarlo, perché gran parte delle tecniche è molto simile al Kali. Gli spostamenti a rombo, i tagli, il combattimento con la "misericordia " (il pugnale), ritornano tutti nelle arti filippine. Per non parlare degli anticipi sul gomito, gli avvolgimenti a serpente del polso, del concetto di porta/finestra su lavoro alto/basso simultaneo...
    Per le edizioni Mediterranee è uscito un libro di Maltese (gli addetti ai lavori lo conoscono di sicuro) che fa uno studio comparato del Flos Duellatorum - parte di pugnale, con il Kali, proprio a evidenziare le similitudini.
    Dopo il Flos, altri libri schermistici europei (Vadi, Marozzo...) riprendono il tema con le variazioni dell'epoca (siamo oramai tra intorno al 1500) e anche lì ritornano gran parte dei meccanismi del Kali.
    Quindi ritengo, come molti studiosi, che le Filippine siano state laboratorio di sintesi unica tra due mondi di lotta che si incontrarono/scontrarono nel momento in cui i conquistadores arrivarono nell'area.

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    Spada San Maurizio.

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    Mio equipaggiamento di ricostruzione archeologica - dettaglio del brocchiere (o boccoliere)

    • SPADA E DAGA - Bastone e Coltello. L’arte marziale europea nel Kali filippino
    Ricerca storica sui legami tra i sistemi di combattimento degli autoctoni filippini e le tradizioni rinascimentali europee. Presentazioni del Professor Pietro Luigi Invernizzi, docente di ISEF Lombardia; dell’Architetto Adriano Amari, storico e maestro di arti marziali giapponesi; di Gianni Tucci, Professore di matematica e Maestro di karate; di Antonio Giuffrè, editore.
    (Giuffrè Edizioni, 2000 - pp 176)

    • ARTI MARZIALI ITALIANE
    Riscoperta teorico pratica della tradizione marziale italiana basata sui manuali rinascimentali Fiore di battaglia di Fiore dei Liberi (1400) e Opera Nova di Achille Marozzo (1500). L’opera è presentata dal Maestro Gaetano Tornabene; da Giorgio Brancaglion (direttore della rivista Coltelli); da Renato Lucandri (coordinatore editoriale della rivista Sphinx Magazine); da Alfredo Tucci, direttore di Budo International (rivista pubblicata in 6 lingue).
    (Ed. Mediterranee, 2002 - pp 176)

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    Titolo: Arti marziali italiane. Lotta, prese di daga, daga contro daga
    Autore: Maltese Maurizio
    Editore: Edizioni Mediterranee

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    Particolare del Flos Duellatorum

    QUI possibile trovare un po' di tavole del Flos Duellatorum
     
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  10. Old Breed
     
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    Interessantissimo !!! Anche l'Occidente ha le sue arti marziali , spesso dimenticate !!!
    Sull'incrocio ispanico-filippino intendevo dire che i filippini spiegano certe tecniche dal nome spagnolo nel Kali come dovuto all'invasione spagnola, ma sostengono vivacemente di essere loro ad avere influenzato gli europei, anche per quanto riguarda il lato pugilistico. Certi Spagnoli invece sostengono di essere loro ad aver "modernizzato" il kali... Io premetto che non ho le basi per poter sostenere una tesi, diciamo che propendo di più per quella filippina, riconoscendo però che sicuramente quando due civiltà si incrociano lo scambio avviene da ambo le parti. Così avvenne tra i temibili e famosi Hwarang coreani con i cinesi, o con i monaci cinesi contro i guerrieri Giapponesi ecc. ...

    Per tornare alle arti italiche, dovrei ripescare un vecchio articolo di una rivista che raccontava le tecniche di bastone e di coltello tradizionali italiane. Quasi morte esse sopravvissero in limitate aree e famiglie, restarono chiuse e a unica diffusione all'interno di certe famiglie della mafia e organizzazioni segrete di questo genere.
    Tra l'utlizzo delle armi si registra la diffusione della Pattadese, anche oltre i confini sardi, usata spesso per la tecnica alla galeotta. Nelle tradizionali tecniche italiche c'è una guardia simile al Silat, più che al Kali, che mi viene male descrivere qua. Nell'articolo si parlava di come sia sopravvissuto l'utilizzo del bastone lungo presso certi anziani maestri in Sicilia, Calabria e Sardegna. Zone isolate dove l'arte di maneggiare il bastone è rimasta ... Se non ricordo male l'articolo era proprio di maltese.
    Sempre per parlare di arti occidentali, cito il Pancratio, la Boxe e i nostri bronzetti nuragici tra cui il pugilatore e il lottatore (ritratto in posizione di montada con un avversario).
     
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  11. Club Ska '67
     
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    Ottimo! vi ringrazio davvero per le info, estremamente interessanti e puntuali, come sempre ;)
    queste sono alcuni dettagli che mi ha dato il tipo filippino.
    "My style of escrima was passed down to me from my
    grandfather and later I attended " Vee Arnis-jitsu
    Academy " and studied under Professor Florendo M.
    Visitacion.
    Professor Vee began a ten-year study of Arnis Lanada
    under Master Amante Mariñas. He also learned
    additional techniques from Grandmaster Remy Presas of
    the school of Modern Arnis. So you will learn a
    mixture of these techniques.
    As I said before we will practice the fundamentals
    and this is not an official class of Vee-Arnis Jitsu.
    So I can not promote you or award you any stripes or
    degrees.
    My intention for the class is only share the art of
    escrima"

    Se riesco domenica vado a trovarlo, poi vi racconto com'è andata
     
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  12. edred
     
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    Visto che qui ci sono un bel pò di persone competenti , perchè qualcuno non mi consiglia qualche libro o manuale specifico riguardante la preparazione fisica negli sport da combattimento. Ho trovato solo testi che affrontano la questione preparazione fisica in generale.
     
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  13. Club Ska '67
     
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    visto che qui ci sono un bel po' di persone competenti, perchè non si apre un'apposita sezione sugli aport da combattimento? :P

    CITAZIONE (Old Breed @ 2/10/2007, 11:54)
    Oltre a questo sono orgogliosi inventori del Bandana e del coltello Butterfly, del Nunchaku ecc .

    Sicuro? quand'ero in Cina il tipo che mi insegnava i fondamenti di wushu si vantava con orgoglio del fatto che fossero stati i cinesi ad inventarlo (almeno per quanto riguarda la versione con 3 segmenti di bastone).
     
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  14. Old Breed
     
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    CITAZIONE (Club Ska '67 @ 5/10/2007, 10:42)
    visto che qui ci sono un bel po' di persone competenti, perchè non si apre un'apposita sezione sugli aport da combattimento? :P

    CITAZIONE (Old Breed @ 2/10/2007, 11:54)
    Oltre a questo sono orgogliosi inventori del Bandana e del coltello Butterfly, del Nunchaku ecc .

    Sicuro? quand'ero in Cina il tipo che mi insegnava i fondamenti di wushu si vantava con orgoglio del fatto che fossero stati i cinesi ad inventarlo (almeno per quanto riguarda la versione con 3 segmenti di bastone).

    Mi correggo: è ciò che loro affermano, io non sono al corrente di sapere chi lo abbia inventato per primo, ammesso che si sappia. So per certo che i Giapponesi l'hanno preso dai cinesi, però quando si parla di Cina e di zone limitrofe bisogna distinguere una marea di etnie differenti... Tra l'altro nasce come strumento per le risaie, prima che come arma, ed è diffuso pure in area mediterranea.

    CITAZIONE (edred @ 5/10/2007, 10:25)
    Visto che qui ci sono un bel pò di persone competenti , perchè qualcuno non mi consiglia qualche libro o manuale specifico riguardante la preparazione fisica negli sport da combattimento. Ho trovato solo testi che affrontano la questione preparazione fisica in generale.

    beh se fai pugilato non dovresti avere mica problemi sulla preparazione fisica ;)
     
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  15. xLokiTorinox
     
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    il nunchaco a tre pezzi una leggenda giapponese (raccontatami alla pasua del budo di tanti tanti anni fa) racconta che un giovane monaco girava per le foreste con un bastone verde. Dei banditi lo assalirono e lui si difese col bastone che però si ruppe in tre pezzi. Solo che essendo verde non si ruppero completamente ma rimasero uniti anche se laschi. Così nacque il nunchaco a tre pezzi.

    Il nunchaco normale è un attrezzo di uso contadino rilevato già nel neolitico per la coltivazione del grano (come un sacco di altri attrezzi/arma sia orientali che occidentali).
     
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17 replies since 30/9/2007, 10:50   1558 views
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